domenica, Dicembre 1, 2024

Svelate opere inedite di Josè Ortega donate da Piero Venturi a Casa Ortega nei Sassi di Matera

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Casa Ortega nei Sassi di Matera si arricchisce di due opere inedite di Josè Ortega: sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa ed entrano ufficialmente a far parte della collezione permanente del museo dedicato al pittore spagnolo.

All’inaugurazione hanno partecipato il donatore Piero Venturi, il presidente della Fondazione Zètema Raffaello de Ruggieri, il presidente di Synchronos Simona Spinella e il presidente dell’Associazione Ortega Francesco Vizziello.

Si tratta di due donazioni importanti che contribuiranno ad arricchire il racconto della vita e dell’arte di Ortega e a valorizzare ulteriormente il museo. Le opere sono una tela del 1968, senza titolo, e un telero del 1982 intitolato El 23-F.

La prima arriva da Bologna, donazione della Famiglia Venturi, ed è stata esposta in Italia nella primavera del 1972 a Roma e Milano, in occasione della mostra “Amnistia. Que trata de Espana”, iniziativa organizzata dalla CGIL con lo scopo di raccogliere fondi per il movimento operaio clandestino in Spagna e per la rivista Mundo Obrero, con la quale Ortega collaborava.

El 23-F, un grande telero realizzato tra il 1981 e il 1982, ripartito in tre pannelli con una misura complessiva di cinque metri per due, è invece l’ultima opera politica di Ortega. Il trittico narra l’episodio del Colpo di Stato presso il Parlamento spagnolo, passato alla storia come il Golpe Tejero, avvenuto il 23 febbraio 1981. L’opera raffigura le fasi cruciali dell’irruzione del colonnello della Guardia Civile Antonio Tejero, durante le votazioni per la fiducia al nuovo governo di Leopoldo Calvo Sotelo, e delle minacce armate verso i parlamentari. Sono riprodotti in primo piano, tra gli altri, il leader del Parlamento uscente, Adolfo Suarez Gonzalez, e del partito comunista, Santiago Carrillo. Ortega ha disegnato con volti sfumati o senza tratti somatici i parlamentari che avevano preferito nascondere la faccia sotto gli scranni dell’assemblea.

El 23-F è arrivato da Madrid nel 2014, donato alla Fondazione Zètema di Matera da Marivì Nebreda che lo aveva tenuto in custodia dopo una mostra personale di Ortega tenutasi a Madrid.

L’opera è stata restaurata dall’Istituto Centrale per il Restauro di Matera, come caso di studio per la tesi di laurea di Maria Rita Carducci.

Il supporto che regge l’opera è stato realizzato con il contributo dell’Associazione Ortega di Matera, presieduta da Francesco Vizziello.

Simona Spinella, presidente dell’impresa di gestione Synchronos e curatrice di Casa Ortega, ha dichiarato: “Le opere datate al 1968 e al 1982 ci aiutano a comprendere meglio il pensiero artistico di Ortega prima e dopo il suo soggiorno materano che è si, legato alla tradizione artigianale locale che rende unica la sua produzione, ma allo stesso tempo, come scrisse Giuseppe Selvaggi: “Bisogna avere un’opera di Ortega sotto costante osservazione, nel proprio ambiente o in un posto da noi frequentato, per sentire questo bisogno di scavare nel quadro ogni volta che avviene l’incontro e provare il particolare piacere dell’arte di essere avviati verso la ricerca. cosa? La polivalenza dell’arte lascia scoperto l’interrogativo. Per Ortega la ricerca ha una freccia: la strada della libertà.”

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