venerdì, Ottobre 11, 2024

Val D’Agri, approvato il piano Eni Bluewater. Gli ambientalisti non ci stanno: “Salute a rischio”

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Nuovo scontro in Val d’Agri tra ambientalisti e Regione. Alcuni giorni fa, infatti, la giunta di Vito Bardi ha definitivamente approvato il progetto “Bluewater” di Eni Rewind, un impianto di trattamento di reflui petroliferi provenienti dal Centro Oli di Viggiano (detto Cova) dell’Eni. La delibera per l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) è stata emanata il 16 marzo, nonostante siano ancora pendenti i ricorsi al Tar contro il primo giudizio favorevole di compatibilità ambientale, fatti da Cova Contro e Mediterraneo No Triv.

“Una decisione affrettata e immotivata, visto che bisognava quantomeno aspettare il verdetto del Tar prima di approvare definitivamente il progetto.” Commenta Giorgio Santoriello, attivista dell’associazione Cova Contro “Si conferma la visione neo colonialista della giunta regionale che stende tappeti rossi alle compagnie petrolifere e impedisce ai cittadini di comprendere e partecipare ai processi decisionali.

Il Bluewater serve urgentemente ai petrolieri, perché senza di esso la produzione Eni resterebbe ferma ai minimi storici, e per tornare a regimi produttivi maggiori servirebbe trattare la quantità enorme di acque fossili che il giacimento in via di esaurimento produce, al netto dell’olio e gas estratti”.

Attualmente le acque reflue petrolifere estratte dal Cova vengono smaltite nel pozzo esausto di Costa Molina 2 o trasportate nei centri di smaltimento. Il Bluewater serve proprio per trattare le acque in loco e «riciclarle», ma secondo gli ambientalisti “è una tecnologia nuova e rischiosa, inoltre non è noto in che misura ridurrà lo smaltimento nei pozzi esausti.

Tra l’altro sarà ubicato vicino e a monte del lago Pertusillo, un lago che ha già pagato il prezzo della vicinanza ai pozzi petroliferi”.

Preoccupazione, quella sollevata dagli ambientalisti quantomai attuale, perchè in queste settimane sta entrando nel vivo il processo per disastro ambientale contro Eni, per le 700 tonnellate di greggio fuoriuscite dal Cova nel 2017.

Gli ambientalisti temono, infatti, che le acque reflue, se non smaltite correttamente, potrebbero ulteriormente contaminare le acque del Pertusillo. Ma perché allora la Regione ha avuto fretta di approvare? “Dal riempimento dei serbatoi del Cova passa il conteggio delle royalties, senza il Bluewater la loro erogazione crollerebbe” spiega Santoriello.

“Il presidente Bardi” conclude “vuole pianificare il prossimo quinquennio a spese di salute e ambiente. I piani regionali di tutela acqua e aria non sono stati adottati. Bardi non riflette sulle implicazioni di sperimentare qualcosa di totalmente nuovo a monte del Pertusillo, è mosso dalle royalties subordinando la macchina pubblica agli estrattori. Se la regione ha bisogno delle royalties per chiudere il bilancio potrà mai deliberare in modo libero?”.

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