L’8 ottobre il Segretario Generale del SiFUS, Maurizio Grosso, insieme al Direttore Generale Alessandro Troia, alla Segretaria Generale lucana Giusy De Donato e al Segretario Regionale del settore Agroforestale Domenico Sodo, si sono recati in Val d’Agri, nel luogo in cui si è verificato il tragico incidente stradale costato la vita a quattro braccianti agricoli di origine pakistana, per deporre un mazzo di fiori in loro memoria.
Nel corso della visita, il Segretario Generale Maurizio Grosso ha dichiarato:
«Questi quattro lavoratori non sono morti solo a causa del terribile incidente stradale che li ha coinvolti ma a causa del caporalato, che per ovvie ragioni li costringe a condizioni di sfruttamento, irregolarità,rischio costante, ricatto economico e morale ed assenza totale di diritti.»
Grosso ha poi aggiunto: «Il sindacato non può limitarsi a partecipare ai funerali o ad organizzare fiaccolate dopo ogni tragedia. Deve agire per sconfiggere il caporalato, mettendo in campo una strategia d’urto immediata, con il coinvolgimento congiunto di Prefetture, Ispettorato del Lavoro e Forze dell’Ordine per controllare furgoni ed aziende a partire da questo territorio ma serve sopratutto, uno strumento pubblico, riconosciuto e riconoscibile, capace di superare ruolo e funzioni propie del caporale attivo h 24. Il Segretario ha concluso sottolineando che: «Il SiFUS è già a lavoro in questa direzione, ma si scontra con un muro di gomma. Non ci fermeremo>.
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SIFUS BASILICATA – INCIDENTE DEI 4 BRACCIANTI IN VAL D’AGRI: DEPOSTO UN MAZZO DI FIORI. GROSSO: QUESTO BRUTTO MOMENTO DEVE STIMOLARE UNA LOTTA SENZA TENTENNAMENTI CONTRO IL CAPORALATO
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