“Marcello Vernola, pugliese con sangue origini lucane, sua mamma è di Calvera (Pz). Figlio di Nicola
Vernola, indimenticabile sindaco di Bari dal 1971 al 1976, parlamentare per tre legislature, nonché
Ministro del Beni Culturali e Ambientali nella scia di Moro e di Dell’ Andro. Un figlio d’arte, di un
uomo politico molto amato e rispettato, esponente di quella politica alta che oggi tutti
rimpiangiamo.” dichiara il senatore lucano Saverio de Bonis, già parlamentare della XVIII legislatura.
“Marcello è stato consigliere comunale a Bari dal 1990 al 1995, presidente della provincia di Bari
dal 1999 al 2004 ed eurodeputato dal 2004 al 2009, conosce bene i meccanismi della pubblica
amministrazione e dell’ Unione Europea e può rappresentare al meglio le problematiche che
attanagliano i nostri territori. Ha all’ attivo molte pubblicazioni scientifiche su tematiche di
rilevanza economica, ambientale, energetica, giuridica e di cooperazione internazionale. Si è
occupato di sicurezza alimentare e di risorse idriche. E’ docente di diritto ambientale all’Università
di Cassino.” afferma De Bonis.
“Alla vigilia delle elezioni europee, il grande assente del dibattito pubblico è il cibo, l’agricoltura ed il ruolo che una sana alimentazione può avere sulla salute pubblica.
Negli incontri avuti sul territorio Vernola si conferma tra i pochi candidati che hanno compreso
l’importanza dell’ agricoltura e della sicurezza alimentare nell’ agenda politica. E da cattolico
democratico e popolare ha ben compreso il dramma che vivono sia i consumatori che gli
agricoltori.” continua De Bonis.
“Ogni volta che si parla di cibo e agricoltura si finisce con la solita retorica del Made in Italy, delle
eccellenze italiane, di quanto si mangi bene in Italia, dei piatti tipici. Ma nessuno si chiede come
mai mentre avanza la retorica del Made in Italy, continuiamo ad assistere alla chiusura delle
aziende agricole, stanche di non poter sopravvivere con il proprio lavoro, esauste della burocrazia
e delle carte da firmare, travolte da eventi climatici estremi che ormai sono quotidiani e
colpiscono cereali, frutta e verdura. Il risultato è che importiamo sempre più derrate agricole da
ogni parte del mondo.” sottolinea.
“Il grano, ad esempio, arriva dal Canada, Russia e Turchia, senza che venga rispettato il principio
di reciprocità e senza che l’Europa introduca “meccanismi di salvaguardia”. Solo i francesi sono
stati bravi sinora a bloccare le importazioni di grano duro.
In Italia, l’unica associazione che difende la vera pasta Made in Italy, prodotta al 100% con grano
italiano, è Granosalus che nei tribunali ha visto legittimata la ricerca di alcuni contaminanti (Don e
Glifosate) come marcatori dell’ autenticità del vero Made in Italy.”
“Valorizzare il grano duro del mezzogiorno per difendere la salute dei consumatori
Nessuno si chiede come mai mentre avanza la retorica del Made in Italy, continuiamo ad assistere
alla esplosione di allergie, intolleranze alimentari e aumento di patologie oncologiche?
Cibo e salute rappresenta sempre più un binomio necessario, ma non scontato. Gli italiani, dopo
tanti scandali alimentari, scelgono con maggiore oculatezza i prodotti alimentari da consumare e
puntano a costruire un rapporto con il cibo maggiormente improntato al benessere individuale,
nel rispetto della natura e dell’ambiente. Lo dimostrano i dati sui consumi, segno di una
crescente sensibilità verso questo tipo di approccio più sano e biologico.
Del resto, il grano genuino ed i suoi derivati sono alla base della nostra Dieta Mediterranea,
che si fonda nel rispetto per il territorio e la biodiversità. Che impatto ci sarà sulla Dieta
Mediterranea, patrimonio mondiale dell’ Umanità, se la nostra produzione nazionale viene messa
a repentaglio da derrate straniere, condite di contaminanti?
Può definirsi ancora tale se gli alimenti posti alla sua base sono provenienti da aree lontane dal mediterraneo? O da aree inserite in elenchi di Paesi terzi da cui la stessa Unione Europea ci mette in guardia dai rischi?”
“Eppure non riusciamo a valorizzare il grano italiano come fanno gli americani, per la
refrattarietà dei nostri industriali e la complicità di alcuni sindacati. In uno stato come l’
Arizona, che produce molto meno grano duro rispetto al mezzogiorno d’ Italia, la politica di
valorizzazione è stata chiara ed efficace, mostrando l’elevato valore aggiunto che un prodotto
sano e senza contaminanti ha sul mercato globale.
Questo sarebbe un vero esempio di politica agricola liberale e di celebrazione della sovranità alimentare, che darebbe valore ai produttori di quelle aree vocate in Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Sicilia e parte della Campania, tutelando sia il prodotto locale, privo di contaminanti, che la salute dei nostri figli sempre più messa a repentaglio da importazioni selvagge.
Il danno sociale delle intolleranze alimentari è in forte aumento.
Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) ci ricorda che “La dieta è la variabile più
potente nell’influenzare, nel bene e nel male, lo stato di salute”. E, secondo l’Organizzazione
Mondiale per la Sanità (OMS), circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori possono essere
evitati grazie a una alimentazione sana ed equilibrata”.
“Per tutte queste ragioni oggi il mondo agricolo è in sofferenza e con esso la salute dei
consumatori. A risentirne, purtroppo, è anche il pesante bilancio sanitario dello Stato dovuto
all’esplosione di allergie, intolleranze alimentari ed altre patologie connesse alla presenza di
alcuni contaminanti. Il danno sociale delle intolleranze alimentari è in forte aumento e
bisognerebbe rivedere i limiti dei contaminanti.” sottolinea De Bonis.
“L’ Europa esiste anche per questo, per dare risposte sul futuro del cibo che mangeremo. Ma di
questo la campagna elettorale – e la politica – sembra non essersene accorta. Ad eccezione di
Marcello Vernola. Ecco perchè il voto più utile per modificare l’Europa e per tutelare gli interessi
nazionali è il voto a Forza Italia e ai suoi candidati migliori. Perché in Europa – come ama ripetere il
Segretario Tajani – la prima forza politica che dà le carte è il Partito Popolare europeo.
Più siamo forti nel Ppe più possiamo incidere per tutelare l’interesse nazionale.” conclude De Bonis.
Di questo e di tanto altro parlerà il candidato alle elezioni del Parlamento Europeo dell’8 e 9 giugno Marcello Vernola a Matera, venerdì 7 giugno alle ore 16 presso l’Hotel Nazionale in Via Nazionale, 158/A.
Sen. Saverio De Bonis
Pres. Marcello Vernola